Ad un certo punto mi sono reso conto che tutti parliamo, parliamo, parliamo … ma quando ascoltiamo? In fondo, non ascoltiamo gli altri perché non sappiamo più ascoltare noi stessi. Figuriamoci Dio!
Ecco com’è nata la più strana delle proposte di questi anni di parrocchia: mezz’ora di silenzio assoluto lasciando guidare da una pagina di Vangelo sic et simpliciter. Sì, proprio così. Luci soffuse in chiesa, nuvole di incenso davanti al tabernacolo ed un foglio di carta con i testi.
Il Padre nostro pregato insieme per iniziare e l’Ave Maria per concludere dopo esattamente 30 minuti (non uno di più).
Tutto questo perché non si può andare avanti a colpi di iniziative che toccano le corde superficiali del cuore e lasciano nello sgabuzzino le questioni più urgenti; non si può far finta di aver capito tutto vivendo una vita da finti VIP che ricorda molto il “paese dei balocchi” … tutto fumo!
Presto ci sarà un altro momento così. Ci immergeremo ancora nel silenzio per ritornare alle nostre quotidiane routine con uno sguardo nuovo.
Le FERITE diventeranno le FERITOIE
per vedere e vivere
il tuo PRESENTE e il tuo FUTURO
ECCO IL TESTO DEL PRIMO INCONTRO (per il download clicca qui: ascolto della parola 1 FOGLIO)
1. Fermati. Davvero!
Com’è possibile orizzontarsi nella complessità dei giorni?
In ogni ora, in ogni minuto della nostra esistenza noi dobbiamo compiere delle scelte. Scelte che riguardano noi e gli altri. E in base a cosa scegliamo, se non abbiamo una bussola in grado di stabilire l’orientamento?
Dobbiamo metterci in ascolto. Questo è il primo passo da compiere.
Soltanto ascoltando con attenzione, senza fretta, eliminando e discernendo l’infinità di voci che continuamente invadono la nostra testa, a un tratto riusciremo a distinguere l’unica in grado di costruire, invece di disperdere. Una voce che non parla alla mente ma va dritta al centro del cuore. Colpisce e illumina.
Desideriamo scoprire le colonne che reggono la realtà, vogliamo la verità perché una voce in fondo alla nostra coscienza ci dice che questo è lo scopo della nostra vita e di tutte le vite che anelano a giungere alla pienezza.
«L’orizzonte contemporaneo ci propone un mondo in cui l’essere umano ha rinunciato al dono della visione. Ciò che vediamo, sogniamo e desideriamo è soltanto quello che ci viene proposto. E quello che ci viene proposto sta sempre davanti a noi, ma non troppo, un po’ come la lepre delle corse con i levrieri. Noi, un po’ dietro, e lei più avanti. La possibilità di raggiungerla sta tutta nell’impegno delle nostre gambe. Solo grazie a questo batteremo gli altri. Avendo così rinunciato a tutto ciò che ci viene offerto come sogno, la realtà sta compressa in ciò che possiamo fare unicamente con le nostre forze. Avendo allontanato definitivamente la percezione dell’Eternità, non ci rimane che aggiustare la nostra vita con i cocci del tempo.
Senza l’Eternità che ci genera e ci riaccoglie, le nostre azioni diventano estremamente fragili, perché sono sostenute soltanto dai nostri principi e dai nostri desideri.
Principi manovrabili, mutevoli, adattabili secondo la convenienza delle situazioni che si presentano.
Senza l’Eternità, non c’è neanche la possibilità di un giudizio. Non c’è l’anima, ma solo il corpo che si dissolve. Per questo gli scrupoli cadono uno dopo l’altro. Scomparso il timore di una valutazione in grado di trascinarci nell’infelicità e nel dolore eterni, agiamo principalmente secondo il nostro tornaconto». (Susanna Tamaro)
2. Lasciati ispirare da una STORIA
Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande”. (Mt 7,25-27)
Non correre proprio ora. Osserva con calma: eventi atmosferici uguali per tutti, stesse parole ascoltate da tutti, ma la differenza la fa qualcosa che spesso sfugge alla nostra ricerca …
3. Cosa dice a TE?
– Qualcuno (E. Ronchi) ha scritto che “Chi non costruisce le sue relazioni sull’amore, costruisce sul nulla. Chi edifica sull’amore non avrà una vita più facile, una famiglia senza problemi: strariperanno fiumi, soffieranno venti per gli uni e per gli altri. Non una vita semplificata, ma una esistenza nella consistenza, con più gioia, con radici salde, che combaciano con la roccia, una debolezza ma avvolta d’onnipotenza”.
A cosa ti fanno pensare queste parole? Ti ci ritrovi?
– Tra il dire il fare … “L’incoerente non è necessariamente un malvagio: è un debole che vorrebbe seguire la strada dell’ideale, ma la trova troppo ripida per le sue gambe”. Che ruolo gioca la pigrizia nelle tue scelte e decisioni? Quanto conta per te il giudizio degli altri?
– Quand’è successo l’ultima volta che ti sei fermato in silenzio?
– Paolo Curtaz scrive “Quando la tempesta arriva, e arriva, tutti i nostri meriti svaniscono, le nostre devozioni di asciugano, le nostre convinzioni traballano. Ciò che resta, dice il Signore, è ciò che abbiamo fondato sulla roccia della Parola”.
Chi e cosa hai scelto come pilastri della tua vita?
… non avere fretta! Pensaci attentamente
A proposito di visione
La Pietà di Michelangelo è la prima scultura realizzata a Roma da Michelangelo, che all’epoca aveva poco più di vent’anni (1497-1499).
Prima di iniziare a togliere il marmo di troppo “o aveva una visione dentro” o … nulla!
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