Hai già cominciato a vivere?

Hai già cominciato a vivere?

by donO
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Non so tu, ma io qualche volta ho proprio bisogno di fermarmi perché anche se corro tanto e riesco pure a fare mille cose, poi mi sento comunque un po’ vuoto dentro. “Vuoto” è una parola vaga.

Provo a spiegarmi meglio … e questo so che al 75% lo sperimenti anche tu: ti senti “vuoto” quando ti ritrovi al limite tra la voglia di inca…volarti (e non sai manco bene con chi vorresti “buttare un grido”) e una depressione che diventa pigrizia acuta e voglia di non parlare con nessuno. E poi ti rendi conto – paradossalmente – che non è che hai proprio bisogno di stare solo, ma hai desiderio di vivere relazioni (anche con te stesso) e attività che siano esperienza di autenticità. Insomma, un’altalena di pensieri e di emozioni che ti ingolfano e non sai che fare (vorresti fare, ma non sai da dove cominciare). Ti guardi allo specchio e in un nanosecondo passi da “wow che figo che sono” a “oh Signore. E chi è questo?”. Ti ritrovi?

Come ho imparato a venire fuori da questa situazione di stallo? 39 giorni in compagnia del virus hanno inferto un gran bel colpo a un po’ di cose (non solo fisicamente!) e mi hanno lasciato dei piccoli semi che non intendo lasciare andare a male. Sì, perché anche una giornata storta o vuota alla fine un semino te lo lascia, fosse anche solo la determinazione di non sciupare più neanche un attimo del tuo tempo e di investire le tue energie per ciò che davvero è importante per te, per ciò che ti aiuta a

realizzare ciò per cui sei a questo mondo!

E allora … come Nemo nel cartone della Disney, ho scoperto che ci sono gli “amici” e poi ci sono i “conoscenti”, che ci sono attività da portare a termine perché lavorarci ti mette dentro una gioia, una consapevolezza di te e dei doni che hai ricevuto che … anche se smazzi un sacco non ti preoccupi, anzi!, e ci sono cose che puoi rimandare o addirittura lasciar perdere. Ho scoperto che la potente leva per sollevare il mio piccolo mondo e

per fare bene del bene attorno a me,

si trova nei pochi minuti che a inizio e fine giornata dedico alla preparazione (al mattino) e alla decompressione (la sera).

Preparazione: dopo aver messo ordine fuori (la camera e me …), metto ordine dentro. Prendo il mio piccolo navigatore (il messalino)* e mi metto in ascolto vero, stacco pure il cellulare (sto imparando a superare la nomofobia: è la paura di restare senza cellulare!). Poi prendo la mia agendina e dopo aver visto le cose da fare – non saltare il passaggio successivo – gli do un ordine: questo incontro viene prima, questa attività viene dopo … certe volte sembrano tante, ma ti assicuro che diventano poche man mano che cominci a farle. Sì, qualche volta dico dei “no” che costano, ma pazienza … Ci sono cose davvero belle nella vita che, se non ci fai caso, rischi di perdere da un attimo all’altro e non vale la pena star dietro a chiacchiere e chiacchieroni. Allora … diglielo ogni tanto ai tuoi che gli vuoi bene e che li capisci se ti “cazziano” … è la palestra per farti diventare grande dentro, oltre che fuori.

Decompressione: proprio come quando si riemerge da un’immersione prolungata occorre un momento di stacco per far favorire il recupero agli organi che hanno sentito il peso della pressione (cuore, polmoni, orecchie ed altri), così la sera, non faccio granché: provo a riprendermi i miei spazi ricordandomi da dove sono partito al mattino, cosa ho fatto durante il giorno, le persone incontrate, i “semini” ricevuti … e dopo i 39 giorni di clausura ho imparato di nuovo a dire “grazie, Signore”, a dire sinceramente “scusa, Signore” e ad affidarmi e affidargli le persone a cui voglio bene.

Mi chiederai: don, tutto fila liscio adesso?

Ti rispondo subito: Non sempre; c’è chi non guarda le cose dalla mia prospettiva e neanche pretendo che lo faccia. Ma unicuique suum, a ciascuno il suo! Mi sforzo di fare la mia piccola e benedetta parte ogni santo giorno! E poi suggerisco

#fallotu

Sì, giovani amici, cercate di … vivere! Davvero.

ps: Come sempre, se pensi che l’articolo ti abbia suggerito qualcosa di bello per te, posso chiederti di condividerlo con qualcuno a cui vuoi bene e che potrebbe aver bisogno di questo messaggio? Sarebbe un bel regalo. Io intanto ti ringrazio già.

Se a te va di parlarne con me, scrivimi pure: oronzomarraffa@gmail.com

* è in arrivo il nuovo messalino per l’estate! Stay tuned.

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