Sentire sul cuore …

Riuscirai a sentire sul cuore quei pochi grammi di cenere che si poseranno sulla tua testa?

Li sentirai come un peso o come una possibilità per ripartire da chi sei ora per scoprire chi sei chiamato ad essere?

Oggi ricomincia questo “itinerario spirituale” della Quaresima e chiedo a Dio per me e per tutti noi di viverlo così, come un cammino quotidiano in cui, passo dopo passo, mi faccio attento alla voce dello Spirito che parla al mio cuore: “La vita interiore ha il compito di «simbolizzare», trovare la metà mancante, per vivere. Ammazzarsi di fatica o costruire una cattedrale si riferiscono alla stessa azione, ma la prima, senza oltre, schiavizza, l’altra invece, avendo un senso, libera” (Alessandro D’Avenia).

Vorrei vivere questo periodo di Quaresima come il Piccolo Principe che mi ricorda di riconoscere ciò che non si vede con gli occhi.

Sarebbe bello a cominciare da oggi a prendersi cura della propria vita spirituale … anche solo leggendo il Vangelo del giorno (qualcuno ha il Messalino Heart Up e l’app Messalino Giovani) e riconoscendovi nelle sue parole le trame della propria vita.

Aggiungerei un altro piccolo tassello a questa riflessione.

Quella cenere sulla nostra testa possa ricordarci che siamo in cammino verso la Pasqua, la festa di chi si ritrova a vivere giornate in cui gli sembra di morire per l’ansia, la paura, la fatica e si ritrova con stupore ad essere proprio come quel seme che, solo quando scende nel buio della terra, germoglia generando nuova vita e amore attorno a sé. Come Gesù.

Cenere in testa e acqua sui piedi. Tra questi due riti si snoda la strada della Quaresima. Apparentemente, poco meno di due metri. Ma, in verità, molto lunga e faticosa.
Perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri” (don Tonino Bello).

“Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio”.

Sono tratte dal libro del profeta Isaia le parole che hai appena letto (capitolo 58, versetti 9 e 10 per la precisione). Sono parole che indicano già che cosa possiamo fare per questa Quaresima: giudichiamo di meno, stra-parliamo di meno, apriamo il cuore a chi ha meno, viviamo da compagni di viaggio degli altri e non da giudici implacabili …

Possano essere l’elemosina, la preghiera ed il digiuno indicati da Gesù nel Vangelo le pietre miliari del nostro itinerario, vivendole di fronte al Padre nel segreto e non di fronte agli uomini.

Related posts

“Nel mio nome parleranno lingue nuove”

In ascolto della voce dello Spirito

Per un’intelligenza artificiale guidata dalla sapienza del cuore

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Read More